Vase Jaku e sua moglie Vitore. Vase Jaku è nato nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavorava la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica "Era come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo iniziò a svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conobbe Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso andavano in bici insieme, in zone isolate, per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel fu arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, fu torturato e quando venne fissato il giorno del giudizio Vase cercò in tutti i modi di entrare. A quel punto, ascoltò con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e così venne condannato a morte. Alla fine del processo lo seguì fuori. Quando lo portarono via gli agenti, Mikel era uno scheletro, non riusciva nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vide più. All’età di 23 anni sposò Vitore, classe 1954, che aveva 19 anni. Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che fosse religioso. Così si sposano in segreto su una montagna. La Famiglia Jaku è molto unita e religiosa, per questo celebravano le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivavano a casa vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase era a capo di quella piccola cooperativa che lavorava la terra, per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vendeva tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990, quando si riprende la libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli. Tra loro due selle sue figlie e due sue nipoti sono suore. Ha dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.
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