SPARTAK – La Famiglia di Marina è composta da lei, la mamma Svetlana e il compagno Vladimir. Gli chiedo di vedere il seminterrato dove si rifugiano, specialmente la notte.
Una stanza piccola, qualche letto per dormire, una piccola cucina ed una piccola stufa a legna per scaldarsi. Rimango un pò a parlare e dopo una mezz’ora l’aria inizia a diventare pesante a causa della stufa che, nonstante abbia il tubo che porta il fumo fuori, è vecchia e malandata, c’è fumo anche nella stanza.
Il compagno di Svetlana è silenzioso, sembra che tutti i suoi averi siano quella stufetta arrugginita e la sua radio che tiene accanto a lui sulla sedia, ma probabilmente lo sono veramente.
Nel frattempo Svetlana mi dice che lei quando era piccola era contenta di non andare a scuola, invece Marina è coraggiosa, va a scuola anche quando in sottofondo si sentono ancora le raffiche di mitragliatrici o quel suono cupo dei colpi di mortaio. La scuola si trova a Yakovlivka, un villaggio ad est di Spartak.
Vladimir riceve una pensione dal governo per invalidità, mentre Svetlana lavora come operatore ecologico part-time. Di solito il governo cerca di affidare lavori come questo a coloro che non hanno un occupazione. Vengono anche aiutati dalle associazioni umanitarie per ricevere legna per scaldarsi e generi di prima necessità. Ormai non arriva più il gas, le tubature sono completamente distrutte, hanno problemi con l’acqua e la corrente elettrica.
Inoltre, viste le problematiche dei villaggi vicino al fronte, sono stati offerti a queste persone appartamenti di proprietà dello stato, in villaggi vicini per migliorare le proprie condizioni. Svetlana ha avuto la possibilità di spostarsi in un appartamento a Jasynuvata, un villaggio a nord est di Spartak. Ciò nonostante ha rifiutato l’offerta, nella nuova sistemazione non avrebbe avuto un seminterrato per usare come rifugio in caso di bombardamenti, quindi ha preferito rimanere a Spartak.
E’ sera, dobbiamo andare, di solito di sera iniziano a farsi più frequenti e forti i combattimenti. Mentre ci apprestiamo a lasciare Spartak Marina, Svetlana e Vladimir si preparano a passare una delle tante notti con il calore della stufetta che rende l’aria irrespirabile e il sottofondo sonoro dei colpi di artiglieria.
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