THE JAKU FAMILY

SHKODER – The Jaku family describes well the strong desire of the Albanian people to freely profess their religion, which manifested itself after the fall of the regime and mainly due to religious oppression.

Many have become priests and nuns, I would say that it has almost become a tradition even among many young people I met. Terezina, 36, the daughter of Mr. Vase has become a nun and has a sister and two female cousins who are also nuns.

She, like many Albanians, speaks Italian and helped me to converse with her father, born in 1950, in the midst of the communist storm.

Mr Vase told me: “It was like having a dead man in the house, sad, everything that was religious had to happen in secret”. At the age of 17 he began working the land in a cooperative in his area, after which, 2 years later, he served two years of compulsory service in the army.

He knew Mikel Beltoja, a priest who had become a martyr, and they often rode together in isolated areas to be able to speak freely.

In April 1973, however, Don Mikel was arrested on charges of carrying out religious services, taken by the hair and nearly beaten to death. When the day of judgment was set Mr Vase tried in every way to enter the court.

At that point, he listened with his own ears to the priest refusing to deny his faith in order to have his life saved and so he was sentenced to death. “When the agents took him away, Mikel was a skeleton, he couldn’t even get into the car, from then on I never saw him again,” he told me. He was shot on February 10, 1974.

At the age of 23 he married Vitore, born in 1954, who was 19. These are the years following the declaration of a secular state and the abolition of everything religious. For this they married in secret on a mountain.

After the marriage he was the head of a small cooperative that worked the land for a piece of bread a day, sugar and oil, this for his skill in accounting, and in the meantime he sold tobacco secretly. “We celebrated religious services in secret, with priests who came home dressed as peasants or painters to avoid being recognized”.

Today Mr Vase continues to sell tobacco and has a large family with 8 children. Between them two of his daughters and two of his nieces are nuns, he has grandchildren, and two of his sons live in Italy. 

Famiglia Jaku - Periferia Scutari - Albania.Vase Jaku con parte della sua famiglia cerca foto dei suoi ricordi. La famiglia Jaku è composta da 8 figli, tra cui 2 suore e due di loro vivono in italia. Al centro due figli con a sinistra la moglie del più piccolo, sulla sinistra Don Leonardo Falco, Rettore del seminario di Scutari.

Moter Terezina Jaku - 36 anni - Periferia si Scutari - Albania. Suor Terezina e una delle due figlie suore di Vase, in più due cugine sorelle sono a loro volta suore. Una di loro sta in italia. La Famiglia Jaku è una famiglia molto religiosa e ha mantenuto la sua fede anche durante il comunismo, di nascosto.Suor Terezina e una delle due figlie suore di Vase, in più due cugine sorelle sono a loro volta suore. Una di loro sta in italia. La Famiglia Jaku è una famiglia molto religiosa e ha mantenuto la sua fede anche durante il comunismo, di nascosto.

Vase Jaku e sua moglie Vitore. Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.Vase Jaku nasce nel 1950, nel mezzo della bufera comunista. A 17 anni lavora la terra in una cooperativa nella sua zona. Quel periodo per una famiglia cattolica come "E' come avere un morto in casa, triste, tutto ciò che è religioso doveva avvenire di nascosto". Due anni dopo svolge il suo servizio d’obbligo di 2 anni nell’esercito e, a ventuno anni, conosce Mikel Beltoja, un sacerdote perseguitato dal Regime. Con Mikel si instaura un rapporto di amicizia, spesso va in bici con lui in zone isolate per poter parlare liberamente all’insaputa degli ufficiali del regime. Nel 1973, però, Don Mikel viene arrestato con l’accusa di svolgere funzioni religiose, viene torturato e quando viene fissato il giorno del giudizio Vase cerca in tutti i modi di entrare, a quel punto ascolta con le sue orecchie il sacerdote rifiutare di rinnegare la sua fede per avere la vita salva e viene condannato a morte. Alla fine del processo lo segue fuori quando lo portano via gli agenti, Mikel è uno scheletro, non riesce nemmeno a salire in macchina, da lì in poi non lo vede più. All’età di 23 anni sposa Vitore, classe 1954, che ha 19 anni, Sono gli anni successivi alla dichiarazione di stato laico e l’abolizione di tutto ciò che sia religioso. Vase e Vitore si sposano in segreto su una montagna, la Famiglia Jaku è molto unita e religiosa e rischia, pur di rimanerlo, celebrando le funzioni religiose di nascosto, con sacerdoti che arrivano a casa di nascosto vestiti come contadini o imbianchini per non farsi riconoscere. Dopo il matrimonio Vase è a capo di quella piccola cooperativa che lavora la terra per un pezzo di pane al giorno, questo per la sua bravura nel fare i conti. Nel frattempo vende tabacco di nascosto, fino alla svolta per il popolo Albanese, il 13 Novembre 1990 si riprende la sua libertà. Oggi Vase continua a vendere Tabacco e ha una famiglia numerosa con 8 figli, tra cui due figlie e due nipoti sorelle tutte suore, oltre a dei nipotini e due dei suoi figli sono in Italia.

13 Novembre 1990. La foto della campana trasportata è datata 13 Novembre 1990, l'Albania si liberava dall'oppressione di un regime folle dopo la morte di Hoxha 5 anni prima.La foto della campana trasportata è datata 13 Novembre 1990, l'Albania si liberava dall'oppressione di un regime folle dopo la morte di Hoxha 5 anni prima.

Ricostruzione degli edefici religiosi - Scutari - Albania. Due Albanesi trasportano una campana per ricostruire una chiesa. Era il 13 Novembre del 1990.Due Albanesi trasportano una campana per ricostruire una chiesa. Era il 13 Novembre del 1990.

Ricordi della famiglia Jaku. Sulla destra Vase Jaku e sua mamma, in basso a sinistra Vase ed un amico durante l'arruolamento nell'esercito albanese a 19 anni per 2 anni, al di sopra una foto di tre albanesi che trasportano una campana per ricostruire una chiesa alla fine del periodo comunista.Sulla destra Vase Jaku e sua mamma, in basso a sinistra Vase ed un amico durante l'arruolamento nell'esercito albanese a 19 anni per 2 anni, al di sopra una foto di tre albanesi che trasportano una campana per ricostruire una chiesa alla fine del periodo comunista.