KOMINTERNOVE – Mentre camminavamo per le strade di Kominternove abbiamo notato un negozio, un pò nascosto, ma aperto. Entriamo e conosciamo Vika e Marina. Vika mi racconta che lei oltre al negozio aveva anche una caffetteria vicino, ma è stata completamente distrutta dai bombardamenti.
“Qui è sempre la stessa storia. L’anno scorso, il diciotto di giugno, ho perso mia figlia. Un mortaio polacco ha colpito l’albero nel giardino e le ha colpito la testa…è morta all’istante”.
Ha una sola figlia?
No, due. La più grande aveva appena compiuto 19 anni il tre di giugno ed è morta il diciotto. Si chiamava Eliana. La più piccola, Marina, ha festeggiato il suo compleanno il diciassette giugno e il giorno dopo ha visto sua sorella morire nel giardino. Nessuno mi ha aiutato per il funerale.
Dove ha portato sua figlia?
In un piccolo cimitero all’entrata di Kominternove.
Ci sono ancora bombardamenti?
Certo, proprio ieri notte un colpo di mortaio ha fatto un grosso buco a pochi metri da qui.
Ce lo può mostrare?
Si, seguitemi.
Ci porta vicino la sua vecchia caffetteria e, all’interno di un terreno recintato, ci fa vedere la grossa buca di una bomba.
La ringrazio, compro qualcosa nel suo negozio e andiamo via.
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